Era il 1966, quando nonno Giuseppe decise di ritirarsi a vivere in campagna.

Sui Colli di Spessa, vicino a Cividale del Friuli, c’era un edificio fortificato in vendita: il castello di Sant’Anna. Il nonno se ne innamorò e, dopo avere ottenuto il consenso di nonna Pia, lo comperò.
Classe 1904, l'esperienza di vita tra le due Grandi Guerre, l'emigrazione e il successo imprenditoriale. Ma io il nonno lo ricordo così: seduto alla guida del suo trattore Fiat, che avanza tra i filari, felice. Negli anni in cui si abbandonava la campagna, lui decise invece di fare il contadino.

Sui Colli di Spessa, vicino a Cividale del Friuli, c’era un edificio fortificato in vendita: il castello di Sant’Anna. Il nonno se ne innamorò e, dopo avere ottenuto il consenso di nonna Pia, lo comperò.
Classe 1904, l'esperienza di vita tra le due Grandi Guerre, l'emigrazione e il successo imprenditoriale. Ma io il nonno lo ricordo così: seduto alla guida del suo trattore Fiat, che avanza tra i filari, felice. Negli anni in cui si abbandonava la campagna, lui decise invece di fare il contadino.

Il vino per il nonno era condivisione
La storia della nostra azienda nasce dal desiderio di fare del buon vino da bere insieme agli amici.
Agli antichi vigneti che circondavano il castello, il nonno ne aggiunse di nuovi e attrezzò una cantina con la migliore tecnologia dell'epoca.
Ricordo ancora le grandi botti di rovere di Slavonia che, a me bambino, apparivano bellissime.

Il vino per il nonno era condivisione
La storia della nostra azienda nasce dal desiderio di fare del buon vino da bere insieme agli amici.
Agli antichi vigneti che circondavano il castello, il nonno ne aggiunse di nuovi e attrezzò una cantina con la migliore tecnologia dell'epoca.
Ricordo ancora le grandi botti di rovere di Slavonia che, a me bambino, apparivano bellissime.

Il suo progetto: qualità senza compromessi
Nel 1985, mio papà Angelo seguì le orme del nonno e, come lui, lasciò il suo lavoro per investire su queste colline tempo e denaro. Tra il 1989 e il 1991 gran parte dei vigneti venne rifatta con impianti ad alta densità, oltre 5000 ceppi per ettaro, con l’obiettivo del miglioramento qualitativo.

Il suo progetto: qualità senza compromessi
Nel 1985, mio papà Angelo seguì le orme del nonno e, come lui, lasciò il suo lavoro per investire su queste colline tempo e denaro. Tra il 1989 e il 1991 gran parte dei vigneti venne rifatta con impianti ad alta densità, oltre 5000 ceppi per ettaro, con l’obiettivo del miglioramento qualitativo.

Nel 1992 venne completata la prima cantina con impianti tecnologici all'avanguardia.
I risultati non si fecero attendere.
Nel frattempo, la superficie aziendale fu ampliata agli attuali sette ettari, parzialmente piantati a ritocchino, con una densità di oltre 7000 piante per ettaro.

Nel 1992 venne completata la prima cantina con impianti tecnologici all'avanguardia.
I risultati non si fecero attendere.
Nel frattempo, la superficie aziendale fu ampliata agli attuali sette ettari, parzialmente piantati a ritocchino, con una densità di oltre 7000 piante per ettaro.

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